Comunicato stampa ArciLesbica 21 aprile'11

Di cosa son son fatte le nostre mani
Anna Paola Concia e la sua compagna sono state aggredite verbalmente e minacciate a Roma per aver osato camminare mano nella mano, testimoniando così un legame, un affetto, un'esistenza che questo paese non vuole accettare o vedere e tanto meno tutelare.
Da anni chiediamo un'estensione della legge Mancino senza ottenerla, se la deputata volesse denunciare il colpevole dell'aggressione potrebbe fare ben poco, visto che l'aggressore non è passato dalle minacce ai fatti.
Ciò significa che chiunque ci può insultare senza rischi, che per difenderci dobbiamo prima finire al pronto soccorso. Chiunque può fare terrorismo sulle nostre vite e cercare di imporci l'invisibilità come condizione permanente.
Ma sapete ? Noi non ci stiamo.
Non ci stiamo come donne e lesbiche e a tutte ci rivolgiamo, perché non siano spettatrici e complici.
Non ci stiamo come associazione che da anni lotta per la visibilità, condizione primaria per una vita dignitosa.
Non ci stiamo come cittadine di uno stato nato dalla lotta partigiana a farci dire che dovevamo bruciare tutte nei forni.
Non ci stiamo come italiane perché dopo tutto amiamo il nostro paese e vogliamo salvarlo da se stesso.
Di cosa sono fatte le nostre mani, che non possano compiere un gesto d'amore ?

Il mondo della politica sordo alle nostre richieste, chi si sente autorizzato ad aggredirci, chi resta a guardare indifferente, tutti costoro hanno un serio problema di percezione.
La mostruosità sta nell'occhio di chi guarda, se non ci vede quali siamo, esseri umani
Ostilia Mulas Segreteria Nazionale ArciLesbica
e-mail: ufficiostampa@arcilesbica.it www.arcilesbica.it

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