Il lupo perde il pelo ma non il vizio!
COMUNICATO STAMPA CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE
Il lupo perde il pelo ma non il vizio
Convegno Gran Guardia, Verona 21 settembre 2013 - Noi ci saremo!
Ci risiamo. L’ennesima (pericolosa) iniziativa in odor di integralismo
cattolico e di omofobia, bifobia e transfobia, patrocinata dalla
Provincia e dal Comune di Verona, che fornisce gratuitamente anche la
sala convegni e parte del loggiato del palazzo della Gran Guardia, è
alle porte. Il Convegno sarà aperto con la "benedizione" e i saluti di
Flavio Tosi - Sindaco di Verona, Giovanni Miozzi Presidente della
Provincia di Verona e dal Vescovo di Verona Giuseppe Zenti.
Per
il 21 settembre prossimo il Movimento europeo difesa della vita e
l’associazione Famiglia Domani organizzano un convegno dal titolo “La
teoria del gender(1): per l’uomo o contro l’uomo?”. Le due associazioni,
ambedue impegnate nella difesa della famiglia “intesa come stabile e
cosciente relazione di vita, spirituale e materiale, tra un uomo e una
donna” (Movimento europeo difesa della vita) e nella “promozione dei
valori familiari naturali e cristiani minacciati dalla degradazione
culturale e morale del nostro tempo” (associazione Famiglia Domani),
basterebbero da sole a identificare di che tipo di convegno si tratterà.
Tra i loghi presenti sui manifesti del convegno anche quello del
“Centro culturale Nicolò Stenone”, presieduto nientemeno che dal
consigliere comunale, noto per i suoi interventi sessisti e omofobi,
Alberto Zelger.
I relatori invitati a partecipare al convegno
sono ovviamente in linea con il tenore dello stesso: un gruppo di
professori in parte provenienti dalle università cattoliche, in parte
dipendenti pubblici, tutti rigorosamente cattolici e quasi tutti
impegnati a vario titolo nella diffusione delle loro “idee” su
quotidiani, periodici, radio e siti web:
- Roberto de Mattei,
docente di Storia della Chiesa, Università Europea di Roma (università
fondata dalla Congregazione dei Legionari i Cristo nel 2005). Noto per
le sue posizioni antievoluzioniste, pubblicizzate anche in ambiti
istituzionali, per la sua critica al relativismo e alle linee di
pensiero affermatesi nella Chiesa dopo il Concilio Vaticano II. E’ un
noto “opinionista” di Radio Maria. Famosa sul web la sua interpretazione
delle catastrofi naturali come castigo divino: in occasione del
terremoto del 2011 in Giappone ha dichiarato che le catastrofi naturali
possono essere, e talora sono esigenza della giustizia di Dio. Per i
bimbi innocenti morti nella catastrofe accanto ai colpevoli si è
trattato di un battesimo di sofferenza con cui Dio ha inteso purificare
le loro anime.
- Mario Palmaro, docente di Filosofia del
Diritto, Università Europea di Roma. E’ redattore del mensile cattolico
Il Timone e collabora con i quotidiani Il Foglio, Il Giornale, il
mensile Studi cattolici e altre riviste specializzate. Tiene mensilmente
la rubrica "Incontri con la bioetica" a Radio Maria. È segretario
generale della Fondazione Emit Feltrinelli di Milano, presidente
nazionale del Comitato Verità e Vita, membro dell’Associazione Giuristi
per la Vita e dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani per la sezione di
Monza e Brianza. In un articolo dichiara: “L'omosessualità è una
condizione patologica. Dalla quale, se si vuole, si può uscire”.
- Chiara Atzori, infettivologa, lavora all’ospedale Luigi Sacco di
Milano. Sostenitrice accanita della teoria “riparativa”, in un
intervento a Radio Maria ha affermato: “Credo che non sia ragionevole
negare che nei paesi dove è avvenuta la normalizzazione
dell’omosessualità […] i risultati sanitari sono stati devastanti.
Questo è un dato di realtà che si evince sia dagli studi epidemiologici
degli Stati Uniti, direi ancora di più dai dati inglesi, in cui
veramente la prevalenza delle infezioni nella popolazione omosessuale
sono estremamente elevate ma soprattutto dove, purtroppo, anche la
propagazione di una normalizzazione dell’omosessualità non fa altro che
incrementare anche i comportamenti cosiddetti esplorativi”.
- Matteo D’Amico, docente di filosofia ad Ancona – AESPI (Associazione Europea Scuola e Professionalità Insegnante);
- Luca Galantini, docente di Storia del Diritto Moderno, Università
Europea di Roma. Svolge attività di giornalista pubblicista,
collaborando come editorialista sui temi di storia delle istituzioni
politiche, relazioni internazionali e diritti umani sui quotidiani
nazionali Avvenire, Libero, Domenicale, Liberal, Secolo d’Italia, e
sulle riviste Fondazione Benecomune, Radici Cristiane;
- Dina
Nerozzi, neuropsichiatra infantile, docente di Psiconeuroendocrinologia,
Università di Tor Vergata di Roma. Si è spesa contro la legge 194
mentre, in merito al “gender”, scrive: “L'ideologia di genere è il
tentativo di cancellare le leggi della biologia, della genetica, delle
scienza naturali, ritenute obsolete a fronte dell'avanzare della
tecnologia, e la loro sostituzione con artifici giuridici inventati
dall'uomo. È dunque un'ideologia che dichiara guerra non solo alla
natura ma anche alla scienza e utilizza il potere giudiziario per
imporre una precisa agenda politica”.
Sono questi i personaggi
che, secondo la dicitura apposta sulla richiesta al Comune di Verona di
patrocinio e concessione della Gran Guardia, dovrebbero “fornire alcuni
elementi di conoscenza su un fenomeno culturale che sta attraversando
l’Europa e il mondo intero, senza condizionamenti idelogici, ma
affrontando la questione con gli strumenti della ragione e della
scienza”.
Una colossale bufala, una conferma, se mai ce ne
fosse bisogno, delle posizioni omofobe legate al più becero integralismo
cattolico di sindaco e giunta comunale, basti ricordare la recente
bocciatura, lo scorso 18 luglio, dell’ordine del giorno proposto dal
centrosinistra per revocare le vergognose mozioni del 1995, con
l’intervento del sindaco che dichiarava di non voler prendere posizione
su fatti inerenti l’etica e la morale. Altra colossale bufala,
evidentemente, visti i ponti d’oro costruiti per le suddette,
discutibili associazioni e per Zelger, che nel dibattito del 18 luglio
scorso si è distinto per i suoi interventi omofobi al limite
dell’incitamento alla violenza.
I gruppi e le associazioni
lgbtqe, che da anni lavorano sul territorio veronese lottando contro le
discriminazioni e per i diritti di cittadinanza, invitano i cittadini e
le cittadine a protestare contro questo ennesimo evento di chiaro stampo
fascista e annunciano la loro presenza durante la giornata del
convegno.
Noi ci saremo.
Firme: Circolo Pink GLBTE Verona,
Arcigay Pianeta Urano Verona, Milk center Verona, Gruppo Lieviti -
Bisessuali, pansessuali e queer, Arcilesbica Verona, Sportello Migranti
LGBT Verona.
Per adesioni: info@circolopink.it - info@milkverona.it
Martedi 10 settembre 2013 alle ore 19.30 presso la sede del Milk in Via
Nichesola a San Michele - Verona, riunione per decidere le modalità di
partecipazione
al convegno e al presidio che faremo all'esterno della Gran Guardia, la riunione è aperta a tutte e tutti.
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