“La violenta aggressione a quattro ragazzi gay a Torino tra domenica e lunedì notte – afferma Paola Brandolini, presidente nazionale di ArciLesbica - racconta di un paese in cui omofobia e violenza contro gay lesbiche e trans sono ancora presenti, minacciose e al tempo stesso sorprendenti. L'azione culturale compiuta dalle associazioni Lgbt che ha contribuito sicuramente a cambiare e migliorare molti contesti sociali, l'azione di amministrazioni cittadine responsabili, proprio come quella di Torino che da anni lavora in questo senso, sono condizione fondamentale ma non sufficiente a dare la necessaria svolta politica e culturale a questo paese.
La responsabilità di rendere la società accogliente verso le diversità e aliena alle discriminazioni deve essere impegno civile di ogni cittadino e di ogni cittadina. Ma la massima responsabilità – rammenta Brandolini - è nelle mani di un Parlamento che finalmente deve interpretare il ruolo che gli compete di garanzia per la vita di tutti i suoi cittadini e di motore di civiltà e sviluppo sociale.
La Commissione giustizia della Camera sta discutendo, in questi giorni, un provvedimento contro omofobia e transfobia: ci auguriamo che il 22 luglio approdi in Aula e sia votata, una legge che sancisca in modo chiaro e inequivocabile che anche in Italia violenza e discriminazione verso lesbiche, gay e trans sono reati. È ora che la responsabilità della condanna passi attraverso l'uguaglianza della legge”.
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